10 milioni di presenze in Toscana nel 2024
Presentati i primi dati forniti dal CST: le strutture open air rappresentano un mercato in evoluzione sempre più a vocazione internazionale.
Circa 10 milioni di presenze nei campeggi e villaggi turistici della Toscana per l’anno 2024. A dichiararlo è FAITA Federcamping Toscana, l’Associazione Regionale Complessi Turistico-Ricettivi Open Air in Toscana tra i soggetti fondatori di CONFTURISMO e aderente a CONFCOMMERCIO sulla base dei primi dati forniti dal CST – Centro Studi Turistici di Firenze.
La Toscana conta oltre 230 strutture ricettive open air (dato Centro Studi Turistici del 2024), tra villaggi turistici e campeggi, di cui la metà associate FAITA.
Il settore registra il 23% dei pernottamenti dei vacanzieri che scelgono la Toscana come meta per le proprie ferie.
Le 10 milioni di presenze nelle strutture open air del 2024 sono costituite per il 55,5% da presenze relative a turisti italiani, provenienti principalmente dalle regioni Toscana, Lombardia, Piemonte, Lazio ed Emilia-Romagna; il restante 44,5% rappresenta invece i pernottamenti registrati da turisti stranieri provenienti principalmente da Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Francia e Polonia.
I dati turistici relativi al 2024 sono stati presentati il 9 aprile a Palazzo Sacrati Strozzi da Claudio Galassi, presidente FAITA Toscana, Enrico Paoli, direttore FAITA Toscana, Leonardo Marras, assessore all’Economia e al Turismo della Regione Toscana, e Alessandro Tortelli, direttore del Centro Studi Turistici di Firenze.
“I dati forniti dal Centro Studi Turistici sono molto interessanti e vanno letti con attenzione, perché il 2024 è stato un anno abbastanza particolare a causa della situazione economica che stiamo attraversando, ma nonostante ciò abbiamo registrato, soprattutto con il flusso turistico estero, un buon incremento e questo ci fa ben sperare anche per il 2025 – ha dichiarato Claudio Galassi -. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una evoluzione delle strutture open air, che hanno saputo cogliere e leggere in anticipo le richieste del mercato, che cerca standard qualitativi sempre più elevati e una vasta gamma di servizi che possano rispondere alle loro esigenze durante il soggiorno, ponendo sempre più attenzione alla sostenibilità ambientale e cercando di salvaguardare il paesaggio, il territorio, il contatto con la natura”. “Inoltre, stiamo lavorando a stretto contatto con le istituzioni cercando di avere sempre più dialogo, sia con la Regione Toscana che con tutti i comuni che rappresentano le province toscane, perché sono una parte integrante del nostro settore, affinché il nostro settore diventi sempre più un perno centrale dell’economia turistica toscana” conclude Galassi.
“Il turismo open air rappresenta per la Toscana una componente sempre più rilevante degli arrivi, con una crescita costante negli ultimi anni. Un risultato reso possibile da un’offerta che ha saputo trasformarsi profondamente, specialmente nel periodo post-pandemico, attraverso continui investimenti, diversificazione e articolazione dei servizi, più di qualsiasi altro segmento del comparto turistico – ha affermato Leonardo Marras -. Questo settore ha dimostrato una straordinaria capacità di rinnovamento, cambiando punti di riferimento e arricchendosi con proposte capaci di intercettare un pubblico sempre più ampio, inclusi i turisti stranieri. Un risultato tutt’altro che scontato, se si considera che gran parte delle strutture si concentra lungo la costa, contribuendo così a internazionalizzare un’offerta turistica tradizionalmente orientata alla domanda interna. Proprio per valorizzare e riconoscere il ruolo strategico del turismo all’aria aperta, abbiamo deciso di dedicare a questo comparto un apposito capo all’interno del nuovo Testo Unico del Turismo. Inoltre, alla luce delle trasformazioni in atto e del significativo innalzamento della qualità degli investimenti, riteniamo opportuno introdurre, nel regolamento attuativo, una disciplina specifica per la quinta stella: il massimo livello qualitativo previsto per le strutture di questo tipo.”
Green, comfort, modernità, un’offerta variegata servizi – tra cui attività dedicate a famiglie e bambini, spazi per praticare sport, accesso agli animali domestici, intrattenimento – sono le caratteristiche che devono avere i villaggi ed i campeggi cercati da chi sceglie questo tipo di vacanza per vivere una vera e propria esperienza a contatto con la natura senza rinunciare alla comodità. A testimonianza della crescita di domanda avuta per questo tipo soggiorni c’è l’aumento delle recensioni pubblicate dai fruitori su Booking, Google e Tripadvisor.
Dalle elaborazioni effettuate dal CST su queste tre piattaforme è emerso che dal 2018 al 2024 i punti di interesse dei villeggianti, distribuiti su circa 50 comuni toscani, sono passati da 191 a 212, mentre le tracce digitali da 15.438 a 24.953. Le maggiori recensioni riguardano le aziende open air di Orbetello, Bibbona, Castiglione della Pescaia, Pisa, Grosseto, Cecina, Viareggio, Massa, Livorno, Capoliveri. Significativo il dato inerente la soddisfazione espressa dai visitatori sulle strutture dove hanno soggiornato: i turisti stranieri premiano villaggi e camping toscani più dei turisti italiani, registrando un punteggio di 83,8/100 contro l’81,4/100.
Ad accomunarli è la continua e crescente ricerca di strutture ricettive immerse nel verde dotate della stessa accoglienza e degli stessi comfort che si possono trovare negli alberghi o nelle case vacanze prese in affitto per la stagione. Questo ha portato ad una rapida evoluzione del campeggio moderno: tende, camper e roulotte hanno infatti pian piano lasciato il posto a sistemazioni più comode ed attrezzate come bungalow, case-mobili e glamping, tanto che anche il Testo Unico del Turismo prevede oggi che il 70% delle piazzole possa essere allestito in via continuativa con strutture mobili (art.29).