Ampliamento porto Massa, comparto open air a rischio
Faita-Federcamping, "chiarezza sull'ampliamento del porto di Massa"
Genovesi: "Danni ambientali e comparto open air a rischio"
MASSA CARRARA, 6 FEB 2025 - FAITA, 'PREOCCUPATI PER POSSIBILI SCENARI A DISCAPITO STRUTTURE RICETTIVE COSTIERE'
"In vista della prossima stagione balneare, siamo molto preoccupati per i possibili scenari che possono aprirsi a discapito delle strutture ricettive costiere di Massa-Carrara". Lo dichiara, in una nota, Andrea Genovesi, responsabile FAITA Federcamping Massa. "L'erosione a cui è soggetto il litorale tirrenico è un fenomeno ormai noto da decenni, in particolare nella zona di Marina di Massa, dove dagli anni Settanta ad oggi l'avanzamento del mare ha portato ad una perdita di oltre 100 metri di arenile. La situazione nel corso del tempo si è aggravata non solo per cause naturali, ma anche per mano dell'uomo: è indubbio che nascita del porto di Marina di Carrara abbia contribuito ad accelerare la naturale erosione costiera, ma il suo ampliamento rischia oggi di peggiorare le condizioni attuali fino ad arrivare ad una condizione irreversibile''. ''Il progetto di sviluppo del porto, i cui lavori sono in corso, presenta molteplici criticità che potrebbero agevolare nuovi rischi ambientali - continua Genovesi -. L'ampliamento, infatti, porterà ad un aumento del traffico marittimo e, alla luce del recente incidente che ha interessato il pontile di Marina di Massa dove si è incagliata la nave mercantile Guang Rong, è necessario capire quanto questo progetto influirà su possibili rischi futuri''. ''Queste criticità avranno inevitabilmente conseguenze sulla prossima stagione balneare - sostiene Genovesi -. Nel 2024, le strutture ricettive open air del Comune di Massa hanno registrato quasi 64mila arrivi tra turisti italiani e stranieri, per un totale di oltre 350mila presenze: numeri molto importanti che contribuiscono in maniera incisiva sulla crescita economica della nostra regione. Le condizioni attuali in cui versa il nostro litorale rischiano di non essere più appetibili per i turisti e non essere quindi scelti come meta per l'estate''. ''Consapevoli dell'impatto finanziario che ha l'operazione di sviluppo del porto per l'economia del territorio - conclude Genovesi -, come FAITA chiediamo che si faccia chiarezza sui danni ambientali che questo ampliamento ha recato, reca e recherà e che a loro volta avranno conseguenze sull'indotto delle strutture open air. Lo sviluppo del nostro territorio passa necessariamente attraverso una visione di turismo sostenibile, che tuteli sia il territorio che le aziende che operano in questa parte di costa dall'alta vocazione turistica''.